Tra Storia, Culto e Gastronomia
Parte importante in questa tradizione è la gastronomia: le ricette di molti dolci presenti nella tavola sono tramandate da tempi remoti, e vengono custodite gelosamente, come li mastazzola, cciarduna, cannola di ricotta, pignulata con il miele o lo zucchero in glassa, turtigliuna e bianco manciari, sfinci e cudduruna, per citarne alcuni.Oltre ai dolci, nella tavola, ricca per la varietà delle pietanze ma nello stesso tempo povera per la loro semplicità, troviamo anche gustosissimi piatti come la pasta alla milanisa, pasta fatta con finocchi selvatici, sarde, uva passa e mollica di pane zuccherata. ma anche sarde alla beccaficu, e froscia di asparagi, e di verdure spontanee. La tradizione vuole che tutte le pietanze siano in assenza di carne.
Le tavolate vengono visitate il 18 sera, la vigilia di San Giuseppe, invece il 19 a pranzo la famiglia che realizza la tavolata offre il pranzo alle famiglie povere (li Santi) che possono essere tre a simboleggiare la Sacra Famiglia oppure 12 a simboleggiare gli apostoli ma anche ventiquattro.
Il 19 per le vie del paese viene portata in processione da dieci portatori la statua lignea del Santo del XIX sec, una statua policroma, riccamente cesellata, con bastone e aureola in argento.
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